
INTRODUZIONE
La Metatarsalgia da Neurinoma di Morton è una patologia molto conosciuta dalla classe medica.
La sede dove si manifesta il neurinoma sono i nervi interdigitali del piede, decorrono sotto e in mezzo ai metatarsi diramandosi distalmente nell'avampiede, per innervare le dita, dove compaiono nevralgia o neurinomi benigni
La formazione del neurinoma è più spesso monolaterale che non bilaterale ed è più comune nelle donne.
Viene trattata dalla medicina convenzionale attraverso intervento chirurgico, con frequenti rischi di complicanze, e terapia conservativa, ma non sono quasi mai risolutive.
Il caso che segue, dopo vari tentativi e approcci terapeutici tradizionali, è stato trattato con uso di farmaci omotossicologici con risultati quasi inaspettati sia per la paziente che per il medico stesso.
PATOGENESI E CLINICA
Il Neurinoma di Morton è una nevralgia interdigitale caratterizzata da esordio improvviso, dolore lungo uno o più nervi del piede che si irradia all'avampiede o alle dita. Il neurinoma interdigitale rappresenta un graduale, persistente, benigno ispessimento e allargamento della guaina che avvolge il nervo di uno dei nervi interdigitali del piede; è una lesione degenerativa, colpisce la III branca comune del nervo mediale plantare, di solito si localizza fra la III e la IV testa metatarsale, distalmente ad esse. Si pensa che sia l’esito finale di una neuropatia da intrappolamento; in termini istopatologici questo fibroma, terminologia più esatta da usare, si formerebbe come conseguenza delle forze di compressione e stiramento cui va incontro la fibra nervosa in soggetti predisposti.
Nelle prime fasi, i pazienti con il neurinoma possono avvertire soltanto dolore o dolorabilità dell'avampiede, soprattutto all'altezza della testa del 4o metatarso; talvolta senso di bruciore o di formicolio. I pazienti lamentano tali disturbi con tutti i tipi di scarpe e riferiscono di avvertire come una pallina, un sassolino nella punta del piede. Talvolta è possibile palpare una massa, che può essere rappresentata dal neurinoma stesso o da una cisti sinoviale associata.
Col progredire della malattia, tali sensazioni diventano più specifiche, con un bruciore costante che si irradia alla punta delle dita. Durante la deambulazione, i pazienti possono sentire la necessità di togliere le loro scarpe per avere un po' di sollievo.
Sede frequente del neurinoma interdigitale di Morton è la giunzione della terza branca del nervo plantare mediano con il nervo plantare laterale ma può essere anche tra il secondo ed il terzo dito.
DIAGNOSI E TERAPIA CONVENZIONALE
La diagnosi si fa con l'anamnesi caratteristica e con la palpazione plantare dello spazio interdigitale. Una pressione esercitata con il pollice tra le teste del 3o e 4o osso metatarsale provoca dolore nei pazienti affetti da neurinoma.
Importante fattore differenziale: nella metatarsalgia la dolenzia viene evidenziata da pressione diretta sulle teste metatarsali; nel neurinoma il dolore è scatenato da pressione tra le teste metatarsali.
Sulla superficie plantare del piede è presente dolore che aumenta camminando e diminuisce a riposo. Il dolore é "urente" e può irradiarsi alle dita adiacenti ad un interspazio, sono frequenti l'intorpidimento ed il formicolio.
L’intervento chirurgico, anche se eseguito correttamente, non è mai scevro di rischi di complicanze.
L’unica terapia conservativa, che può avere una qualche probabilità di successo, è rappresentata dal bendaggio del piede con l’apposizione di speciali cuscinetti-plantare per il sollievo della pressione plantare sul neurinoma.
Le infiltrazioni locali di Cortisonici, Anestetici e Alcool con l’intento di sclerotizzare la lesione, risultano altre possibilità di terapia conservativa, ma anche se a detta dei maggiori esperti del campo, non sono quasi mai risolutive. Perciò l’intervento chirurgico alla fine è la terapia di scelta o almeno l'esito dell'iter terapeutico del Neurinoma.
CASO CLINICO
Paziente: O.S., femmina, 60 anni
Patologia: metatarsalgia da Neurinoma di Morton
ANAMNESI
1983 – Prima operazione ( Ospedale Santa Chiara di Pisa ) per valgismo bilaterale dei piedi con introduzione di chiodi nel secondo e terzo dito del piede dx e nel secondo dito del piede sx, per allineazione all’alluce.
1993 – seconda operazione (Ospedale di Massa Marittima) per valgismo bilaterale e deformazione del secondo e terzo dito di entrambi i piedi.
2004 – Improvvisi e lancinanti dolori urenti che né riposo né antinfiammatori alleviano. Impossibilità di calzare scarpe, di sopportare il contatto con le lenzuola.
Visite ortopediche ed accertamenti diagnostici come: ecografia, risonanza magnetica, confermano la diagnosi di Neurinoma di Morton e consigliano plantari, cortisonici, cicli di bacinelle galvaniche.
Dolori attenuati, ma sempre presenti. Terapia seguita per tutto il periodo invernale e prospettiva di nuova operazione dall’esito incerto.
2005 – Perdura qualità di vita inficiata da dolore, insicurezza, depressione, frequenti influenze nel periodo estivo e svariate allergie, sempre curate con antibiotici, cortisonici ed antistaminici.
Luglio: riacutizzazione dei dolori. Altri ortopedici, stessa diagnosi, attesa di un’operazione dall’esito incerto.
Terapia : Dicloreum cpr, Clasteon fiale intramuscolo, Triacort fiale intramuscolo.
Terapia scrupolosamente seguita per due mesi, leggera modificazione del dolore sempre molto presente, non buona la reazione alla terapia, umore alterato, gonfiore, malessere, aumento di peso, fame compulsiva, palpitazioni e acufeni.
2006 – La paziente arriva alla mia osservazione.
DIAGNOSI E TERAPIA OMOTOSSICOLOGICA
Dopo diagnosi effettuata attraverso esame clinico comprensivo di osservazione, anamnesi, ispezione, palpazione, esame funzionale, esame neurologico, diagnosi differenziale sono proposte alla paziente dieta e terapia omotossicologica. Secondo la nuova Tavola dell’Omotossicosi o Tavola delle Sei Fasi, il Neurinoma può essere inquadrato nella fase di Impregnazione e/o Degenerazione.
Con l’ausilio dell’EAV Gold, efficace sistema diagnostico-terapeutico, in grado di fornire informazioni sullo stato di salute o di malattia, che codificate offrono un valido aiuto nella pratica terapeutica, viene prescritta la seguente terapia:
Lymphomyosot Heel®
Galium Heel®
Psorinoheel®
Coenzyme compositum Heel®
Comp. Reg. Guna®
Cortisone 4 CH Boiron®
Arnica compositum Heel® cpr
Anti Age Stim Guna®
INF γ 4 CH- 15 CH Guna®
IL 10 4CH – 15 CH Guna®
Melatonina 4CH Guna®
Arnica 200 CH Nelsons®
Arnica MCH Nelsons ®
Galium Heel®: Azione detossicante profonda, induzione dei sistemi enzimatici endocellulari deputati alla disattivazione, clivaggio e centrifugazione delle tossine. Drenaggio connettivale.
Lymphomyosot Heel®: Specifico per il Sistema Linfatico, drenante a spiccata azione linfagoga. Il farmaco induce un aumento del flusso linfatico che rimuove gli ostacoli a livello del deflusso della linfa (stasi, edemi, linfoangiospasmi) con canalizzazione della matrice.
Psorinoheel® N: rappresenta un farmaco fondamentale per la terapia del terreno, facilita la centrifugazione verso gli emuntori delle eredo-tossine diatesiche. Possiede un effetto desensibilizzante su base nosodica (preparato nosodico a largo spettro) indicato specialmente nelle fasi cellulari di ogni tipo.
Coenzyme compositum Heel®: nella stimolazione dei Sistemi Enzimatici bloccati dalle malattie degenerative. E’ il riattivatore dei Sistemi Enzimatici bloccati dall’impregnazione tossinica cellulare. Ha azione di rivitalizzazione cellulare attraverso lo sblocco e il restarting dei cicli metabolici deputati alla produzione di energia, su tutti il ciclo di Krebs.
Comp. Reg. Guna®: studiato per l’attivazione del Sistema del Complemento che insieme agli anticorpi, rappresenta il sistema umorale di difesa contro gli agenti infettivi. Opera un valido sostegno della funzione epatica, la regolazione della sua reattività e in particolare del drenaggio dell’organo.
Utilizzato di preferenza a sostegno delle attività immunologiche e metaboliche in condizioni di stess.
Arnica compositum Heel®: in base ai singoli componenti omeopatici in esso contenuti, il meccanismo d’azione risulta da un effetto combinato di principi vegetali e chimico-minerali. Effetto antinfiammatorie e antivirale, aumento del tono dei vasi, sostegno e miglioramento della respirazione cellulare e dei processi di ossidazione, stimolazione della cicatrizzazione, effetto analgesico ed emostatico.
Anti Age Stim Guna®: composto omeopatico che per i suoi componeti viene usato per la stimolazione immunitaria.
Interferone γ 4 CH - 15 CH Guna®: potente attivatore dei fagociti mononucleati, induce direttamente la sintesi di enzimi che mediano il “burst” respiratorio che consente ai macrofagi di uccidere i microbi fagocitati. Stimola un gran numero di tipi cellulari, amplificando la fase di riconoscimento della risposta immune. Attiva le cellule NK, ha effetti anti-proliferativi e attua un potenziamento dell’attività dei linfociti T.
Viene usato nell’attivazione rapida delle difese immunitarie, stimola le difese antivirali.
IL 10 4CH - 15 CH Guna®: inibisce la produzione di citochine da parte dei macrofagi e le funzione accessorie dei macrofagi nell’attivazione dei linfociti T. Il risultato è quello di inibire le risposte immuni infiammatorie mediate dai linfociti T. Stimola i linfociti B. Per questa attività immunosoppressiva e di regolazione della reattività dell’organismo, viene usata per la regolazione dei processi di immunotolleranza e nella modulazione del processo infiammatorio.
Melatonina 4 CH Guna®: controllo sui circuiti neuro-ormonali. Regolarizzazione dei ritmi circadiani.
RISULTATI E CONCLUSIONI
Dopo poco più di 2 mesi di terapia, i dolori ai piedi sono diminuiti, l’umore, l’ansia e lo stato depressivo sono sensibilmente migliorati. Perdura lieve indolenzimento delle estremità nelle giornate fredde e piovose.
La paziente può indossare le scarpe, i piedi si presentano meno congestionati, le dita più distese e meno reattive se toccate o sfiorate.
Gradualmente la paziente può affrontare lunghe passeggiate e si risolve del tutto il suo stato di depressione ed insicurezza.
Il protocollo omotossicologico si è dimostrato efficace su una patologia di difficile approccio terapeutico.
Le terapie convenzionali producono risultati contrastanti, non prive di effetti collaterali, rischi e quasi mai risolutive.
La seppur breve ed unicità di questo caso, dimostra che i principi guida della Medicina Omotossicologica non solo teoricamente perseguono obiettivi auspicabili, ma sono anche concretamente realizzabili.
BIBLIOGRAFIA
Abbas A. K., Lichtman A. K., Pober J. S. – Immunologia cellulare e molecolare. Ed. Piccin 1994
Bianchi I – Repertorio Omeopatico-Omotossicologico: Materia Medica Omotossicologica. Guna Editore 1993
Compendium Guna - Guna Editore 7/2005
Mandell, Douglas , Bennett's – Principles and Practice of Infectious Diseases – sixth edition
Ordinario Antihomotoxica et Materia Medica – Biologische Heilmittel Hell GmbH. 12° edizione 2004.